sabato 5 gennaio 2008

L'origine della Sfinge: teorie su teorie

Le ipotesi su quando fu scolpita la Sfinge di Giza, e soprattutto su chi si prese la briga di farla, piovono continuamente come i fiocchi di neve di questi primi, freddi, giorni del 2008 (la differenza è che le ipotesi non si depositano in strati di mezzo metro sulla rampa del mio garage e non vanno spalate tre volte al giorno...).
Ieri mattina, facendo colazione, ho casualmente beccato su Iris un bel documentario sull'Egitto, in cui veniva proposta l'ennesima teoria sul mistero della sua costruzione. Ad ovest del Nilo, gran parte del territorio dell'Egitto è occupato dal cosiddetto "deserto occidentale" o "deserto bianco", una distesa arida e desolata appartenente geograficamente al deserto libico. La sua caratteristica principale è la presenza di numerose aree rocciose (calcaree) scolpite dal vento nel corso dei millenni, che emergono dal suolo con forme più o meno bizzarre (vedi foto sottostanti).

Alcune di queste "strutture" rocciose sono state levigate dalla sabbia trasportata dal vento, in modo così accurato da apparire quasi artificiali. Alcuni studiosi sostengono che, quando il vento soffia in una sola direzione, le rocce calcaree subiscano una particolare erosione che le porti ad assumere forme caratteristiche come queste:

La somiglianza di tali strutture rocciose naturali con quella che è vagamente la forma dell'attuale Sfinge è decisamente rilevante. È quindi possibile che un grosso monolite calcareo, emergente dalla piana di Giza e di forma approssimativamente leonina, abbia ispirato la popolazione dell'epoca ad apportare ulteriori modifiche, quali l'aggiunta di dettagli scolpiti (zampe, coda, ecc...) e rifiniture varie, fino ad ottenere il monumento completo?
A questo punto verrebbe da chiedersi chi abbia potuto intraprendere una tale impresa "faraonica", in quale epoca, e soprattutto per quale motivo. L'egittologia ufficiale (ortodossa) attribuisce la realizzazione della Sfinge al faraone Chefren (al quale è attribuita anche la realizzazione di una delle tre piramidi di Giza, quella intermedia), pressapoco nel 2500 a.C. Altri studiosi (non solo egittologi, ma di diverse discipline) ritengono invece che la Sfinge sia molto più antica, risalente al periodo post-glaciale, cioè quel periodo compreso a il 10.500 e l'8.000 a.C. Questa teoria "eretica" si basa principalmente su alcuni dati oggettivi, quali la presenza di scanalature verticali, distribuite un po' su tutto il corpo della Sfinge (ma non sulla testa) che diversi geologi attribuiscono a fenomeni erosivi provocati dalla pioggia battente, e quindi risalenti ad un epoca remota, in cui l'antico Egitto aveva un clima decisamente più tropicale (tra il 10.000 e l'8.000 a.C. appunto). Inoltre l'evidente sproporzione tra le dimensioni del corpo e quelle della testa, fa presupporre che quest'ultima sia stata "restaurata" successivamente alla realizzazione originaria, magari riscolpita e modificata per farle assumere fattezze umane.  
Quindi, secondo questa teoria, è possibile (ma comunque resta sempre da dimostrare) che in realtà gli antichi egizi non abbiano edificato il monumento, lo abbiano semplicemente trovato, magari parzialmente sepolto sotto la sabbia, e si siano limitati a modificarne il capo e il volto, probabilmente su volere del loro faraone, dandogli proprio le fattezze di quest'ultimo, per celebrarne la magnificenza e perpetuare ai posteri la sua grandiosità divina.

Per ulteriori approfondimenti sul confronto tra le tesi degli egittologi ortodossi e quelle degli altri studiosi dalla Sfinge, vi rimando a questo interessante articolo.

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